velleitario

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  1. ottimo! io voto x la versione smartphone, in giro ce ne sono sicuramente di più rispetto ai tablet.
  2. non so, ma se è del 1981 ne compirà 30 nel corso del 2011.
  3. sì, leggendo anch'io avevo pensano ad una spiegazione molto sintetica tipo: orzo, luppolo femmina, lievito carlsbergensis o cerevisiae. Però poi con le nozioni aggiuntive e con le risposte alle domande scivolano sulla buccia di "banana". In verità non esiste un solo tipo di malto, e se il prof avesse voluto dire che il malto si ricava sempre dall'orzo, dobbiamo rilevare che è falso anche questo. Le weisse, che sono state tirate in ballo, si fanno con il 40-50% di malto di frumento. Gli aromi dei luppoli non sono certamente tutti uguali. Ci sono laboratori che coltivano ceppi di lievito prelevati da birrerie storiche. Ci sono ceppi più fenolici, più attenuanti, più flocculanti, più tolleranti all'alcool. faccio un esempio: se prendiamo US-05 o l'American Ale 1056 (che sono la stessa cosa) entrambi di provenienza Sierra Nevada Brewing, l'apporto di aromi del lievito è praticamente nullo; se prendiamo il Trappist High Gravity 3787 (provenienza Westmalle) il conferimento di aromi è nettamente più evidente. Io credo che tutta questa semplificazione che è stata fatta sia il frutto dell'appiattimento che c'è stato negli anni passati. Mi spiego meglio, siccome il 95% della birra prodotta è la classica lager gialla, tutto il resto non conta. Concordo sul fatto che la birra ai 3 luppoli sia una minchiata figlia del marcheting. Tuttavia inviterei il prof. ad assaggiare qualche single hop di mikkeller.
  4. se era un corso e hai pagato una quota, fatti rimborsare. allora in questa foto ci sono fuggle, magnum e cascade http://bit.ly/bMzLCS già dalla forma si può vedere quanto sono diverse le varietà, per non parlare dell'aroma... per il malto il discorso della tostatura ci potrebbe anche stare (anche se è molto riduttivo, bisogna anche considerare che esistono malti affumicati, saccarificati ecc ecc). Non ci dimentichiamo però che le varietà di orzo distico non sono tutte uguali. Su quella del lievito, a Weihenstephan immagino che stiano dando testate contro i muri... Se in germania c'era l'editto della purezza, come facevano a mettere l'aroma di banana in mezzo al lievito? ma non è che ci stai facendo uno scherzo?
  5. attenzione, le Ceres sono tutte a bassa fermentazione: la strong ale non è una ale, ma una strong lager anche la ceres stout è a bassa fermentazione.
  6. ArsBirraria lo scorso anno analizzava campioni di luppolo http://www.arsbirraria.org/analisi_luppolo.php per acquistare le varietà inglesi c'è anche un sito del Regno Unito, ora non ricordo... se fai una ricerca su google.
  7. prova a fare una ricerchina, mi sembra di ricordare che ci fossero diversi topic sull'argomento.
  8. sì, ma ti conviene prima testare le proprietà aromatiche con una tisana. il più economico è fare tisane con il luppolo selvatico e il luppolo acquistato (che ha gli AA definiti) con le stesse quantità e cercare di stimare la percentuale di AA... ovviamente anche questi sono dettagli che influiscono sul prodotto finito. conservazione: in assenza di aria (l'aria ossida il luppolo e lo fa puzzare di formaggio) e al gelo il luppolo conserva più a lungo le sue caratteristiche. maturazione: i coni sono maturi quando diventano belli turgidi e cartacei, dentro si devono distinguere nettamente le ghiandole di luppolina (colore giallo) essiccazione: deve avvenire in luogo caldo ma non bisogna esporli direttamente ai raggi del sole.
  9. a tutti i costi (nel senso: costi quel che costi), no! però sappiamo bene che non tutti i luppoli sono uguali, inoltre la provenienza geografica incide tantissimo sulle proprietà amaricanti e aromatiche (le piantagioni di Amarillo non si sposteranno mai di 1 cm, hanno anche il copyright), quindi c'è sempre la voglia di provare e scoprire nuove proprietà aromatiche e questo mi sembra legittimo per un HB. tra qualche settimana/mese (dopo: Cascade, Amarillo e Nelson Sauvin) il Sorachi Ace probabilmente sarà di moda tra i microbirrifici, fino a quando non toccherà al prossimo...
  10. a quanto pare a qualcuno la vergine di gottem ha fatto la fontana...
  11. ci ha già provato qualcuno: http://www.inbirrerya.com/2009/08/14/la-ve...gine-di-gottem/
  12. cercando di mettere da parte ogni ipocrisia, credo che per i micro (che non pastorizzano e hanno solo 1% del mercato) sia abbastanza complicato recuperare le bottiglie e poi fare lavaggi e sanificazioni che diano lo stesso grado di sicurezza delle bottiglie nuove di pacca. Invece per le industrie che letteralmente invadono i mercati la cosa potrebbe essere imposta coattivamente. Le mie bottiglie vuote di DeMolen(olanda) non me le ha richieste mai nessuno i birrifici artigianali americani stanno rivalutando le lattine.
  13. riciclare le bottiglie facendo il reso/cauzione sarebbe un'ottima soluzione in termini di sviluppo sostenibile (non dobbiamo fondere e plasmare il vetro nuovamente). tuttavia la pulizia e sanificazione delle bottiglie in questi casi implica una procedura più laboriosa e aggressiva... e un piccolo imprenditore come sempre deve fare sempre i suoi conticini con la calcolatrice per vedere se conviene recuperare i vuoti o se prenderne di nuove... in ogni caso, PER ME, gli sprechi per inutili abbellimenti sono inaccettabili, tuttavia c'è moltissima gente che apprezza (...e si vende qualche bottiglia in più).
  14. qui ti straquoto al 100% in italia si fanno bottiglie con logo del birrificio in bassorilievo su vetro... e si usano champagnotte dal design fighissimo!