temperatura cella di fermentazione a 40 °C


redtuna77

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salve a tutti, ho un problema da esporre...ho settato la temperatura target del liquido (adesso c'e' solo acqua per fare una prova ) su inkbird a 18°C e quando questa e' stata raggiunta dentro la camera di fermentazione c'erano  quasi 40 gradi..e' normale oppure il cavetto riscaldante da 100watt che ho preso e' troppo potente ?

dalla foto non si vede bene comunque e' settato a 18°C e il termometro del fermentatore indica effettivamente 18 °C

c'e' anche un po' di condensa sul fondo del frigo

ciaoIMG-20191104-WA0063.thumb.jpg.20e776cac9ac239e5b8aa949a5494c4a.jpgrrrrrrrrrr.thumb.jpg.d72d5b7229916fe91714308aa108e805.jpg

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Ma il termometro del fermentatore quanto segna?? É normale che l'aria sia calda... potresti avvolgere il cavo attorno al fermentatore x uno scambio piu rapido con meno inerzia... io nella mia camera l'ho messo tra due strati di mattonelle e il fermentatore poggiato sopra... con un po' piu di inerzia purtroppo.. ma sono 60watt.. 100 é tanta roba..

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16 ore fa, redtuna77 ha scritto:

salve a tutti, ho un problema da esporre...ho settato la temperatura target del liquido (adesso c'e' solo acqua per fare una prova ) su inkbird a 18°C e quando questa e' stata raggiunta dentro la camera di fermentazione c'erano  quasi 40 gradi..e' normale oppure il cavetto riscaldante da 100watt che ho preso e' troppo potente ?

dalla foto non si vede bene comunque e' settato a 18°C e il termometro del fermentatore indica effettivamente 18 °C

c'e' anche un po' di condensa sul fondo del frigo

ciaorrrrrrrrrr.thumb.jpg.d72d5b7229916fe91714308aa108e805.jpg

 

 

Secondo me non ti devi preoccupare più di tanto. La coimbentazione in polistirolo che hai realizzato per proteggere la sonda stà facendo il suo, dà o  meno il consenso all'inkbird in funzione della temperatura del liquido, senza influenze esterne. Per cui la temperatura esterna non ti deve preoccupare. Stai tranquillo che non appena il mosto salirà alla temperatura desiderata, lo strumento staccherà la corrente al cavo riscaldante e il liquido farà da refrigerante alla temperatura esterna in un battibaleno, ed i quaranta gradi si livelleranno velocemente con la temperatura del fermentatore, fino all'impulso successivo. Se vuoi realizzare una cosa veramente attendibile metti un vero un portasonda nel fermentatore allora sarai ancora più sicuro che la lettura è nel cuore del mosto.

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1 ora fa, LucioSantus ha scritto:

 

Secondo me non ti devi preoccupare più di tanto. La coimbentazione in polistirolo che hai realizzato per proteggere la sonda stà facendo il suo, dà o  meno il consenso all'inkbird in funzione della temperatura del liquido, senza influenze esterne. Per cui la temperatura esterna non ti deve preoccupare. Stai tranquillo che non appena il mosto salirà alla temperatura desiderata, lo strumento staccherà la corrente al cavo riscaldante e il liquido farà da refrigerante alla temperatura esterna in un battibaleno, ed i quaranta gradi si livelleranno velocemente con la temperatura del fermentatore, fino all'impulso successivo. Se vuoi realizzare una cosa veramente attendibile metti un vero un portasonda nel fermentatore allora sarai ancora più sicuro che la lettura è nel cuore del mosto.

grazie 1000 per l' aiuto!!!!

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16 ore fa, baccomax ha scritto:

Ma il termometro del fermentatore quanto segna?? É normale che l'aria sia calda... potresti avvolgere il cavo attorno al fermentatore x uno scambio piu rapido con meno inerzia... io nella mia camera l'ho messo tra due strati di mattonelle e il fermentatore poggiato sopra... con un po' piu di inerzia purtroppo.. ma sono 60watt.. 100 é tanta roba..

ciao Baccomax, effettivamente il termometro del fermentatore segnava 18°C

cosa mi consigli ?

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Nulla va bene cosi.. l'obiettivo è mantenere la T del fermentatore non dell'aria... poi se un giorno vorrai ancora piu preciso segui le istruzioni di Lucio... il pozzetto é una kikka.. ma l'alternativa che hai adottato é valida ugualmente..

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16 minuti fa, baccomax ha scritto:

Nulla va bene cosi.. l'obiettivo è mantenere la T del fermentatore non dell'aria... poi se un giorno vorrai ancora piu preciso segui le istruzioni di Lucio... il pozzetto é una kikka.. ma l'alternativa che hai adottato é valida ugualmente..

mille grazie

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Ti faccio una domanda, che temperatura aveva l'acqua quando l'hai messa in camera?

Se era fredda di rubinetto, ipotizziamo 8/10 gradi è normale che per arrivare a 18 la temperatura della camera abbia dovuto salire di molto. Se vuoi un ipotesi di calcolo fisico posso fartelo abbastanza attendibile, ma non ha senso perderci tempo.

Se così fosse il tuo esperimento non è attendibile riprova con acqua a 24 gradi (temperatura di inoculo media)

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2 ore fa, Cristi4n ha scritto:

Ti faccio una domanda, che temperatura aveva l'acqua quando l'hai messa in camera?

Se era fredda di rubinetto, ipotizziamo 8/10 gradi è normale che per arrivare a 18 la temperatura della camera abbia dovuto salire di molto. Se vuoi un ipotesi di calcolo fisico posso fartelo abbastanza attendibile, ma non ha senso perderci tempo.

Se così fosse il tuo esperimento non è attendibile riprova con acqua a 24 gradi (temperatura di inoculo media)

ciao Cristi4n, effettivamente non saprei dirti con esattezza la temperatura dell' acqua al momento in cui e' stata messa in camera..

pero' una cosa penso sia da considerare: quando dovro' salire fino a 22-23°C per dare una scossa finale al lievito dopo la tumultuosa (e' un fermentis s04) allora si che ci vorra' del tempo perche' il cavetto riscaldante faccia il suo lavoro e di conseguenza la temperatura dentro alla camera non so a quanto andra'...

pensavo di comprare una fascia riscaldante di quelle da mettere attorno al fermentatore affinche' ci fosse poca dispersione di calore , tagliando fuori il cavetto riscaldante almeno in questa fase della fermentazione

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51 minuti fa, redtuna77 ha scritto:

ciao Cristi4n, effettivamente non saprei dirti con esattezza la temperatura dell' acqua al momento in cui e' stata messa in camera..

pero' una cosa penso sia da considerare: quando dovro' salire fino a 22-23°C per dare una scossa finale al lievito dopo la tumultuosa (e' un fermentis s04) allora si che ci vorra' del tempo perche' il cavetto riscaldante faccia il suo lavoro e di conseguenza la temperatura dentro alla camera non so a quanto andra'...

pensavo di comprare una fascia riscaldante di quelle da mettere attorno al fermentatore affinche' ci fosse poca dispersione di calore , tagliando fuori il cavetto riscaldante almeno in questa fase della fermentazione

Ripeto.. se lo giri intorno al fermentatore é meglio... ovvio lontano dalla sonda..

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2 ore fa, redtuna77 ha scritto:

ciao Cristi4n, effettivamente non saprei dirti con esattezza la temperatura dell' acqua al momento in cui e' stata messa in camera..

pero' una cosa penso sia da considerare: quando dovro' salire fino a 22-23°C per dare una scossa finale al lievito dopo la tumultuosa (e' un fermentis s04) allora si che ci vorra' del tempo perche' il cavetto riscaldante faccia il suo lavoro e di conseguenza la temperatura dentro alla camera non so a quanto andra'...

pensavo di comprare una fascia riscaldante di quelle da mettere attorno al fermentatore affinche' ci fosse poca dispersione di calore , tagliando fuori il cavetto riscaldante almeno in questa fase della fermentazione

Allora, non ti faccio la lezione di fisica però, vediamo se riesco a spiegarmi senza passare da fenomeno e farmi capire.

Il volume d'aria di un frigo con dentro il fermentatore pieno è decisamente poco, il frigo a sportello chiuso crea quello che viene definito "sistema chiuso" questo facilita una serie di cose. Innanzitutto l'energia termica è monodirezionale e andrà sempre dal caldo al freddo.

Il discorso è solo un discorso di energia e di tempo e mi spiego, ogni grado di differenza tra la temperatura dell'ambiente e del mosto è una quantità di energia che andrà trasferita al mosto fino al momento in cui esse saranno equivalenti.

Avrai capito che maggiore è il delta termico (differenza tra le temperature) maggiore sarál'energia da trasferire oppure a parità di energia, servirà un tempi maggiore per raggiungere l'equilibrio.

In conclusione non è un problema di temperatura ma di delta termico. Se devi spostare la temperature di 2/3 gradi la volta, che generalmente è quello che facciamo noi, dove scaldi o metti la sonda fa veramente poca differenza.

Anche perché più sarà precisa la tua sonda e veloce il processo più sarà rilevante il delta termico tra mosto e ambiente, nel tuo caso ambiente più caldo del mosto e la differenza, una volta spento il cavo, continuerà a trasferirsi al mosto superando il risultato di temperatura che vuoi ottenere.

La mia opinione è quella di lavorare sulla temperatura ambiente ed avere un processo leggermente più lento ma più stabile e preciso, eventualmente impostando delle tolleranze 

Non so se sono riuscito a spiegarmi...

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Caro redtuna Cristi4n è stato ultra esaustivo ed ultra preciso, ma nel finale del suo intervento ti ha dato, secondo me, il suggerimento più importante. Non ti devi preoccupare di quanto tempo ci mette il mosto a salire, ipotizzo da 18° a 20°, l'importante è che salga, e salirà, e che ci resti. Fino a che, tramite l'inkbird, non ci sia un imput diverso. Nella mia esperienza ti posso dire che è vero che per modificare sostanzialmente la temperatura ci vuole del tempo, mi riferisco per esempio alla Winterizzazione dove devo passare, sempre ipotizzando, da 24° a 4°, ma una volta arrivati alla tempratura desiderata ti assicuro che la gestione del mantenimento è meno laboriosa. Io uso impostare il mio strumento, non uso l'inkbird ma è un termostato con lo stesso principio, in +/- 0,2°, della serie attacca a 18,0° stacca a 17,8° (viceversa d'inverno attacca a 18,00 e stacca a 18,2). Consiglio finale, anche in questa situazione, come in tutte quelle della birrificazione, vige la regola di non avere fretta. Non mi devo preoccupare di quanto tempo la mia cella porta a temperatura il mio mosto, ma che lo porti alla temperatura e la mantenga per quanto tempo mi serve. In inverno anche la temperatura esterna mi aiuta se voglio portare il mosto che ho inoculato a 24° ad una tempratura di 18°. Ma d'estate che inoculo a 24° con una temperatura esterna di 31° (e da me vi assicuro succede, anche più di 31°) per abbassare la temperatura a 18° magari ci metto alcune ore, ma quel che conta è arrivare a quella temperatura e mantenerla. Devi solo darti tempo.

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3 ore fa, LucioSantus ha scritto:

Devi solo darti tempo.

si giustissimo il tuo intervento come quello di Cristian.. solo che nella fase post inoculo  i tempi sono ristretti.. il mosto dovrebbe essere a temperatura di esercizio dei lieviti al momento dell'inizio della fermentazione tumultuosa (in genere 12/18 ore).. e in quel caso dove il raffreddamento deve essere piu deciso e preciso è bene che la sonda sia attaccata o inserita sul/nel fermentatore e non in aria.. al contrario in aria la sonda va meglio nella fase di mantenimanto in modo da diminuire l'inerzia termica.. ci sono i pro  e i contre nei due sistemi.. ma se devo scegliere preferico la sonda attaccata al fermentatore o interna..!!

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14 ore fa, Cristi4n ha scritto:

Allora, non ti faccio la lezione di fisica però, vediamo se riesco a spiegarmi senza passare da fenomeno e farmi capire.

Il volume d'aria di un frigo con dentro il fermentatore pieno è decisamente poco, il frigo a sportello chiuso crea quello che viene definito "sistema chiuso" questo facilita una serie di cose. Innanzitutto l'energia termica è monodirezionale e andrà sempre dal caldo al freddo.

Il discorso è solo un discorso di energia e di tempo e mi spiego, ogni grado di differenza tra la temperatura dell'ambiente e del mosto è una quantità di energia che andrà trasferita al mosto fino al momento in cui esse saranno equivalenti.

Avrai capito che maggiore è il delta termico (differenza tra le temperature) maggiore sarál'energia da trasferire oppure a parità di energia, servirà un tempi maggiore per raggiungere l'equilibrio.

In conclusione non è un problema di temperatura ma di delta termico. Se devi spostare la temperature di 2/3 gradi la volta, che generalmente è quello che facciamo noi, dove scaldi o metti la sonda fa veramente poca differenza.

Anche perché più sarà precisa la tua sonda e veloce il processo più sarà rilevante il delta termico tra mosto e ambiente, nel tuo caso ambiente più caldo del mosto e la differenza, una volta spento il cavo, continuerà a trasferirsi al mosto superando il risultato di temperatura che vuoi ottenere.

La mia opinione è quella di lavorare sulla temperatura ambiente ed avere un processo leggermente più lento ma più stabile e preciso, eventualmente impostando delle tolleranze 

Non so se sono riuscito a spiegarmi...

 

5 ore fa, LucioSantus ha scritto:

Caro redtuna Cristi4n è stato ultra esaustivo ed ultra preciso, ma nel finale del suo intervento ti ha dato, secondo me, il suggerimento più importante. Non ti devi preoccupare di quanto tempo ci mette il mosto a salire, ipotizzo da 18° a 20°, l'importante è che salga, e salirà, e che ci resti. Fino a che, tramite l'inkbird, non ci sia un imput diverso. Nella mia esperienza ti posso dire che è vero che per modificare sostanzialmente la temperatura ci vuole del tempo, mi riferisco per esempio alla Winterizzazione dove devo passare, sempre ipotizzando, da 24° a 4°, ma una volta arrivati alla tempratura desiderata ti assicuro che la gestione del mantenimento è meno laboriosa. Io uso impostare il mio strumento, non uso l'inkbird ma è un termostato con lo stesso principio, in +/- 0,2°, della serie attacca a 18,0° stacca a 17,8° (viceversa d'inverno attacca a 18,00 e stacca a 18,2). Consiglio finale, anche in questa situazione, come in tutte quelle della birrificazione, vige la regola di non avere fretta. Non mi devo preoccupare di quanto tempo la mia cella porta a temperatura il mio mosto, ma che lo porti alla temperatura e la mantenga per quanto tempo mi serve. In inverno anche la temperatura esterna mi aiuta se voglio portare il mosto che ho inoculato a 24° ad una tempratura di 18°. Ma d'estate che inoculo a 24° con una temperatura esterna di 31° (e da me vi assicuro succede, anche più di 31°) per abbassare la temperatura a 18° magari ci metto alcune ore, ma quel che conta è arrivare a quella temperatura e mantenerla. Devi solo darti tempo.

 

1 ora fa, baccomax ha scritto:

si giustissimo il tuo intervento come quello di Cristian.. solo che nella fase post inoculo  i tempi sono ristretti.. il mosto dovrebbe essere a temperatura di esercizio dei lieviti al momento dell'inizio della fermentazione tumultuosa (in genere 12/18 ore).. e in quel caso dove il raffreddamento deve essere piu deciso e preciso è bene che la sonda sia attaccata o inserita sul/nel fermentatore e non in aria.. al contrario in aria la sonda va meglio nella fase di mantenimanto in modo da diminuire l'inerzia termica.. ci sono i pro  e i contre nei due sistemi.. ma se devo scegliere preferico la sonda attaccata al fermentatore o interna..!!

grazie ragazzi per avermi chiarito le idee

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1 ora fa, redtuna77 ha scritto:

 

 

grazie ragazzi per avermi chiarito le idee

Ma che grazie  e grazie..... quando è pronta l abirra ci inviti a fare una bevuta...:lol::lol::lol::ph34r:

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1 ora fa, redtuna77 ha scritto:

ahaahaha;)

sono della provincia di venezia, mi sa che siamo un po' lontanucci^_^^_^

e vabbè.. prendo la tangenziale .. l'A1.. A14..A13.. A57 e sono arrivato.. che vuoi che siano 500km :lol::lol::lol: .. x Lucio magari è piu articolato.. magari x lui di birre ce ne vorranno un paio..:D... Cristian sta dietro l'angolo.. gli diamo solo la schiuma:ph34r:

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1 ora fa, baccomax ha scritto:

gli diamo solo la schiuma:ph34r:

:huh: non è giusto però!

Cmq secondo me scientificamente la questione è risolvibile così, se metti la sonda nel mosto devi avere un sistema di riscaldamento del mosto (cintura? Meccanismo ad immersione?), se invece scaldi l'aria nella camera è meglio la sonda nell'aria. Questo dal punto di vista fisico.

Certo che l'ideale sarebbe la prima cosa, sonda nel mosto meccanismo do raffreddamento/riscaldamento immerso nel mosto.

Mescolare le due cose secondo me è assolutamente controproducente, non mi avventurò nella spiegazione del perché, ma se ci fosse curiosità sono a disposizione

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8 ore fa, baccomax ha scritto:

il mosto dovrebbe essere a temperatura di esercizio dei lieviti al momento dell'inizio della fermentazione tumultuosa (in genere 12/18 ore).. e in quel caso dove il raffreddamento deve essere piu deciso e preciso è bene che la sonda sia attaccata o inserita sul/nel fermentatore e non in aria.. a

Esatto, in questo caso io lavoro sulla temperatura dell'aria.

Io monitorò entrambe mosto ed aria, ma controllo solo la temperatura dell'aria visto che così posso lavorare in maniera identica sia col caldo (cavo terrario) che col freddo (frigo). Al tempo di inoculo con mosto ad esempio a 24' setto l'aria a 12/15 se voglio arrivare a 18 entro circa 4 ore il mosto è sceso a circa 20/21 setto a 16/17 e lascio lavorare il giorno dopo sarò a 18/19 e mano a mano mi regolo.

Certo come già detto se so sonda il mosto e si può controllare direttamente la sua temperature è meglio e più semplice, imposti e via...

Sondare il mosto e controllare la temperatura dell'ambiente invece comporta un costante delta termico e temperature instabili

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4 ore fa, Cristi4n ha scritto:

Esatto, in questo caso io lavoro sulla temperatura dell'aria.

Io monitorò entrambe mosto ed aria, ma controllo solo la temperatura dell'aria visto che così posso lavorare in maniera identica sia col caldo (cavo terrario) che col freddo (frigo). Al tempo di inoculo con mosto ad esempio a 24' setto l'aria a 12/15 se voglio arrivare a 18 entro circa 4 ore il mosto è sceso a circa 20/21 setto a 16/17 e lascio lavorare il giorno dopo sarò a 18/19 e mano a mano mi regolo.

Certo come già detto se so sonda il mosto e si può controllare direttamente la sua temperature è meglio e più semplice, imposti e via...

Sondare il mosto e controllare la temperatura dell'ambiente invece comporta un costante delta termico e temperature instabili

Concordo.. difatti nella camera (non frigo ancora purtroppo... infatti birrifico quando in soffitta scendo sotto i 15°... più o meno sempre verso i primi di novembre..) cho ho il cavo l'ho messo tra due strati di mattonelle sul fondo con intercapedine ad aria.. in modo che scalda in parte la base del fermentatore (andando ad agire direttamente sui lieviti piu o meno esausti che sono sul fondo) e in parte direttamente l'aria.. con tolleranza impostata sull'stc 1000 a 0.3 che é difatti il minimo possibile... in un paio di casi x raffreddare ancora di pou ho messo delle bottiglie ghiacciate con ventolina da pc (12cm) puntata contro e comandata sempre dall'stc.. un poco rustico.. ma sono riuscito a winterizzare a 4°..:D

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il fatto e' che secondo me con la fascia riscaldant

16 ore fa, Cristi4n ha scritto:

Esatto, in questo caso io lavoro sulla temperatura dell'aria.

Io monitorò entrambe mosto ed aria, ma controllo solo la temperatura dell'aria visto che così posso lavorare in maniera identica sia col caldo (cavo terrario) che col freddo (frigo). Al tempo di inoculo con mosto ad esempio a 24' setto l'aria a 12/15 se voglio arrivare a 18 entro circa 4 ore il mosto è sceso a circa 20/21 setto a 16/17 e lascio lavorare il giorno dopo sarò a 18/19 e mano a mano mi regolo.

Certo come già detto se so sonda il mosto e si può controllare direttamente la sua temperature è meglio e più semplice, imposti e via...

Sondare il mosto e controllare la temperatura dell'ambiente invece comporta un costante delta termico e temperature instabili

il fatto e' , secondo me ,che con la fascia riscaldante risparmi corrente e soldi perche' il riscaldamento e' immediato mentre con il cavo da terrario c'e' piu' dispersione di energia e piu' tempo per riscaldare l' aria..

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1 ora fa, redtuna77 ha scritto:

il fatto e' che secondo me con la fascia riscaldant

il fatto e' , secondo me ,che con la fascia riscaldante risparmi corrente e soldi perche' il riscaldamento e' immediato mentre con il cavo da terrario c'e' piu' dispersione di energia e piu' tempo per riscaldare l' aria..

Non è così semplice, in realtà non è detto.

Nella configurazione che ho visto nelle tue foto non cambia nulla. 

Calcola che se scaldo il mosto, il mosto cede calore all'ambiente più freddo.

Ci sono poi una serie di variabili da condiderare .

Watt del cavo,? Watt della cintura? T. Ambiente? T. Mosto? Dimensioni del cavo ecc..

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Il 5/11/2019 in 22:00 , redtuna77 ha scritto:

pero' una cosa penso sia da considerare: quando dovro' salire fino a 22-23°C per dare una scossa finale al lievito dopo la tumultuosa (e' un fermentis s04) allora si che ci vorra' del tempo ...

Mi sono ricordato che dovevo anche affrontare la tua idea che per salire di temperatura fino 22-23°C ci vorrà del tempo, io mi comporto così, partiamo dal principio che siamo in fermentazione a circa 18°, per raggiungere 22-23° io faccio una cosa graduale, 1 grado circa ogni due giorni, non mi pongo il problema di quanto ci può impiegare, l'importante è arrivare alla temperatura desiderata, prendere il dato della temperatura massima raggiunta che mi servirà per il priming e procedere alla winterizzazione (io la faccio sempre circa 4° per almeno 6 giorni.

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1 ora fa, LucioSantus ha scritto:

Mi sono ricordato che dovevo anche affrontare la tua idea che per salire di temperatura fino 22-23°C ci vorrà del tempo, io mi comporto così, partiamo dal principio che siamo in fermentazione a circa 18°, per raggiungere 22-23° io faccio una cosa graduale, 1 grado circa ogni due giorni, non mi pongo il problema di quanto ci può impiegare, l'importante è arrivare alla temperatura desiderata, prendere il dato della temperatura massima raggiunta che mi servirà per il priming e procedere alla winterizzazione (io la faccio sempre circa 4° per almeno 6 giorni.

ciao Lucio , grazie per la dritta, pero' ho un dubbio...

se per portare il mosto a 18°C la temperatura dell' aria dentro al frigo era di circa 40°C, allora mi chiedo io a che temperatura andro' a finire dentro alla cella quando dovro' portare il mosto 22-23 °C ? un forno ?

un saluto

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3 ore fa, LucioSantus ha scritto:

1 grado circa ogni due giorni,

10gg x salire di 5°.. ci prendiamo la pensione xò!!! :P

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