gallone Posted October 20, 2015 Report Share Posted October 20, 2015 salve a tutti. leggevo che qualche giorno fa qualcuno parlava del metodo no chill che consiste nel lasciare raffreddare, a fine bollitura, la birra naturalmente e aggiungere il lievito il giorno dopo. qualcuno di voi ha mai provato? avete idea, consigli, suggerimenti? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ingarret Posted October 20, 2015 Report Share Posted October 20, 2015 rileggiti il post "raffreddare il mosto" il mio consiglio, se uno può , ovviamente, è raffreddare comunque più velocemente possibile, poi l'inoculo puoi anche farlo dopo un giorno penso sia ovvio sigillare perfettamente il contenitore 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
EnricoP Posted October 21, 2015 Report Share Posted October 21, 2015 Io lo uso abbastanza sistematicamente per all grain e ogni tanto in e+g. Non ho termini di paragone tra due birre realizzate con i due metodi diversi.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gallone Posted October 21, 2015 Author Report Share Posted October 21, 2015 hai mai avuto problemi di infezioni o cose simili? dova la lascia a raffreddare? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
EnricoP Posted October 21, 2015 Report Share Posted October 21, 2015 Allora, io non ho mai avuto problemi di infezioni (mentre scrivo faccio gli scongiuri del caso ovviamente ), e devo dire che ne ho fatte di tutti i colori! Generalmente, dopo la bollitura, travaso tutto dentro un "fermentatore" inox ricavato da un serbatoio da olio/vino provvisto di rubinetto (chiuso ovviamente con il suo coperchio e nastrato con la carta d'alluminio). Questo è diventato il mio fermentatore primario. Essendo acciaio, si raffredda abbastanza bene. Sono abbastanza sicuro di non immettere infezioni al primo passaggio perchè il mosto è all'inizio bollente, il fermentatore ben sanificato e per tutta la durata della notte rimane sigillato abbastanza bene anche se non ermetico. In generale all'interno si sviluppa una temperatura abbastanza alta da sanificare tutto quello che c'è nell'aria (di fatto c'è una temperatura di pastorizzazione quasi). La mattina controllo la temperatura, verso il lievito e mescolo bene per ossigenare il mosto che potrebbe essere molto poco satura vista l'attesa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
EnricoP Posted October 21, 2015 Report Share Posted October 21, 2015 lo lascio raffreddare in cantina dove svolgo la fermentazione (dove c'è la giusta temperatura) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gallone Posted October 21, 2015 Author Report Share Posted October 21, 2015 ottimo allora.. grazie mille! prima o poi proverò a farlo anch'io per sentire se ci sono differenze col il metodo tradizionale! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Evoluke75 Posted October 29, 2015 Report Share Posted October 29, 2015 (edited) Allora, io non ho mai avuto problemi di infezioni (mentre scrivo faccio gli scongiuri del caso ovviamente ), e devo dire che ne ho fatte di tutti i colori! Generalmente, dopo la bollitura, travaso tutto dentro un "fermentatore" inox ricavato da un serbatoio da olio/vino provvisto di rubinetto (chiuso ovviamente con il suo coperchio e nastrato con la carta d'alluminio). Questo è diventato il mio fermentatore primario. Essendo acciaio, si raffredda abbastanza bene. Sono abbastanza sicuro di non immettere infezioni al primo passaggio perchè il mosto è all'inizio bollente, il fermentatore ben sanificato e per tutta la durata della notte rimane sigillato abbastanza bene anche se non ermetico. In generale all'interno si sviluppa una temperatura abbastanza alta da sanificare tutto quello che c'è nell'aria (di fatto c'è una temperatura di pastorizzazione quasi). La mattina controllo la temperatura, verso il lievito e mescolo bene per ossigenare il mosto che potrebbe essere molto poco satura vista l'attesa interessante, anche se in tutte le guide da bertinotti in poi dicono di far scendere la temperatura il prima possibile...ma che differenza c'è rispetto a una birra fatta con mosto raffreddato in modo tradizionale (ad es con serpentina)? alla fine sempre mosto freddo è, non credo dovrebbero esserci differenze sul prodotto finale...(mi riferisco a quando scrivi che non ci sono termini di paragone tra due birre fatte coi due metodi) Edited October 29, 2015 by Evoluke75 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
EnricoP Posted October 29, 2015 Report Share Posted October 29, 2015 Ho scritto "non ho termini di paragone", nel senso che non posso dirti a parità di mosto e lievito, se uno lo faccio raffreddare subito e uno con calma che differenze ci saranno sulla birra finita... Considera che in italia a livello di homebrew siamo lontani anni luce da quello che fanno in altri paesi, e in questi il no chil è abbastanza diffuso Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
lup11 Posted October 30, 2015 Report Share Posted October 30, 2015 io personalmente le ultime cotte ho raffreddato con la serpentina poi ho spettato il giorno dopo prima di inoculare i lieviti e non ho avuto nessun problema, logicamente il mosto stava in tino sanificato e chiuso, a differenza di tempo fa che mi hanno consigliato uno scambiatore a piastre, l'ho acquistato a euro 80 e non c'era verso che la birra veniva, era sempre infettata, causa che la pulizia dello scambiatore che è quasi impossibile effettuarla perfettamente, dato che quelli economici "per dire economici" non si aprono, mentre quelli più costosi si possono aprire pulire e sanificare a dovere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schiuma81 Posted October 30, 2015 Report Share Posted October 30, 2015 io personalmente le ultime cotte ho raffreddato con la serpentina poi ho spettato il giorno dopo prima di inoculare i lieviti e non ho avuto nessun problema, logicamente il mosto stava in tino sanificato e chiuso, a differenza di tempo fa che mi hanno consigliato uno scambiatore a piastre, l'ho acquistato a euro 80 e non c'era verso che la birra veniva, era sempre infettata, causa che la pulizia dello scambiatore che è quasi impossibile effettuarla perfettamente, dato che quelli economici "per dire economici" non si aprono, mentre quelli più costosi si possono aprire pulire e sanificare a dovere. lo scambiatore si pulisce con acidi apposta. il metodo non chil funziona perfettamente , ma il contenitore che usi deve essere ermetico e non avere aria dentro come il classico fermentatore... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ingarret Posted November 2, 2015 Report Share Posted November 2, 2015 interessante, anche se in tutte le guide da bertinotti in poi dicono di far scendere la temperatura il prima possibile...ma che differenza c'è rispetto a una birra fatta con mosto raffreddato in modo tradizionale (ad es con serpentina)? alla fine sempre mosto freddo è, non credo dovrebbero esserci differenze sul prodotto finale...(mi riferisco a quando scrivi che non ci sono termini di paragone tra due birre fatte coi due metodi) anch'io ho provato, per scelta o per necessità, anch'io non ho termini di paragone, e non sono un supertaster, però perlomeno teoricamente un veloce raffreddamento coagula meglio le proteine che si abbattono più facilmente e in ogni caso con il no-chill si produce un pò di dms ( finchè la birra non scende sotto 70° ne produce) che rimane nella birra, poi magari sono piccole differenze che magari manco sentiamo o che non ci danno fastidio, però se l'obiettivo è migliorarsi è meglio una birra "teoricamente" più pura, tra una birra no-chill e una tradizionale se c'è una differenza, e ripeto "se", è a favore del raffreddamento rapido, a parità di tutto una birra raffreddata velocemente può, e ripeto "può", essere migliore di una no-chill, mentre non è possibile il contrario magari un'ottima birra fatta con il no-chill potrebbe diventare fantastica nell'altro modo. Fermo restando che magari per molti è una necessità e quindi non c'è scelta, anch'io ho sempre avuto un approccio "easy", per come sono fatto io , in tanti aspetti della produzione, e mi convincevo e mi convinco tuttora che " tanto è uguale" " non cambia niente" ecc ecc.. e su tante cose è davvero così, ho fatto anche stupidi esperimenti pensando di inventare l'acqua calda, però la chimica della birra quella è, puoi farlo in un modo o nell'altro ma quello è, forse davvero è "uguale" e "non cambia niente", ma certo non viene meglio, mentre quest'hobby, ( "hobby" è comunque limitativo) ci spinge sempre al meglio..........in teoria... perchè le mie ultime birre fanno schifo... .....altro che chill o no-chill....... 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.