alfabeta

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  1. Concordo assolutamwnte con il DD per il vetro, vantaggio rispetto alla candeggina è che non lascia odori e il costo, basso, è + o - lo stesso. Lo uso anche per i fermentatori, non in plastica ma in vetro e mi trovo bene.
  2. Ho tenuto una ambrata non troppo alcoolica per 5 settimane (10 gg poi travaso e altri 24 gg attendendo la fine della fermentazione) e a pare mio non ne ha risentito
  3. forse un grado o due in meno sarebbe meglio ma dipende anche dalla birra che hai prodotto. Importante proteggerla da luce sbalzi di temperatura. Magari prima di aprirla due o tre gg. in frigo. !
  4. si, anch'io faccio cosi, zucchero caldo e poi mosto durante l'ultimo travaso - usato solo una volta i misurini ma poi messi da parte e dimenticati. l'unica attenzione è che i tubo di travaso lo metto sul fondo il maniera tale che il mosto scendendo acquisti una leggera rotazione. mescolo leggermente una sola volta durante l'imbottigliamento
  5. sicuramente l'attrezzatura è un investimento, quindi conviene prenderla buona, ma più aumenta il costo dell'attrezzatura, meno quello della birra prodotta. E più ne produci meno costa. Ovviamente con il kit il costo è relativamente fisso, ma poi, genericamente scendi sotto l'euro al litro facilmente. Quindi la domanda che mi porrei, e che mi pongo ogni volta che navigando mi rifaccio gli occhi con impianti in superacciaio, pieni di pompe, filtri e accesori, è quanta birra dovrei bere per ammortizzare la spesa. Credo che tutti siano passati dalla gasatura iniziale ad una ben piu pratica "maturazione". ... ella pentola comunque.
  6. Vero: amaro molto soggettivo. In una famiglia di religione ICHNUSA (importante presenza di malto di frumento), io comincio a ragionare da 40/45 IBU in su. e infatti ho dovuto farmela da solo!!
  7. anche all'eurospin , confezioni da litro. Piu che altro quarda se è da concentrato (quindo probabilmente addensato) o vera spremuta di mela. Ma trovandolo, vorse non converrebbe più rispetto al barattolo.
  8. puoi sempre lagherizzarne una metà, se la cella comunque è accesa (e l'impatto energetico non varia), per poi raffrontarne i cambiamenti
  9. le variabili sono parecchie - periodo temperatura, carbonazione richiesta, ....ma è vero che la pazienza migliora il gusto ..... la troppa pazienza lo peggiora. Mediamente, da quanto ho letto e provato, uno standard comune è che la qualità migliore la si ottiene da 4 a otto mesi, compatibilmente alla temperatura di stoccaggio, al grado alcoolico (conservante), ... e alla sete del brassatore. Birre beverine della primavera scorsa non le offro più (ma si bevono ugualmente) Non ho mai superato l'anno, però
  10. ma se il miele viene messo a bollire, soprattutto quello biologico, artigianale, intero, ..... perde tutte le sue proprietà, perlomeno uelle che lo distinguono dallo zucchero.
  11. credo che in futuro ti serva un riscaldatore. All'inizio avevo usato un riscaldatore da acquario in una bacinella d'acqua, e visto l'efficacia, poi sono passato all' STC1000. Con OG così alte, anche una doppia bustina di lievito o uno starter avrebbero aiutato parecchio.
  12. Purtroppo la vendita a esercizi commerciali da parte di privati è un sesto grado +. Oltre all'aspetto fiscale, esistono una tonnellata di permessi sanitari da ottenere sui locali di produzione, le tecniche produttive e di stoccaggio ...... ricordo ancora la multa stratosferica messa ad un amico droghiere che aveva nel banco frigo un salame prodotto da lui, non in vendita ma comunque senza bollini necessari. Concordo con Uomoluppolo, per gli eccessi di produzione .... i forum serviranno a qualcosa, no?
  13. Bella discussione, intensa e a tratti appassionata. A quest'ora credo che Walter di fermentatori ne abbia acquistati almeno 4o più!! All'inizio ci si sente un po' idioti - e ancora un po io lo sono - nel porre domande che si pensa per altri essere ovvie ( ma se il fuoco lo accendo con l'accendino piuttosto che con il fiammifero, la birra ne risentirà? ) ma ho sempre apprezzato il tono amichevole e comprensivo di chi mi rispondeva. E' ovvio che per tanti, fare birra è più che un hobby, ed è giusto e necessario il rigore, ma a volte, prendersi un po troppo sul serio, farà si che tanti come me rimangano col dubbio su come accendere il fuoco. Peraltro, ho fatto due cotte "a freddo" con acqua eurospin e devo dire che è stato un ottimo consiglio! ps. il miele va pastorizzato prima, no?
  14. All Grain o E+G credo sia la stessa cosa, io li tolgo a fine bollitura, quando spengo il , strizzo e metto da parte. tenerlo durante il raffreddamento, ... non so , se per estrarre amaro o aroma serve il calore della bollitura , una volta spenta ....
  15. Su YouTube si trovano video sulla costruzione di scambiatori fatti di gomma e rame !
  16. Ho letto qualcosa su .. birrificando.it ... ma troppo complicato, non fa per me!
  17. Io sto ancora bevendo resti dell'estate è autunno scorso ...... conviene metterne in cantiere 4o5 e poi andare a rotazione. Io imbottiglio sempre 2 o 3 Camparini per prova ma restano quasi intatte per tre mesi.....
  18. Per imparare credo tutte quelle in kit vadano bene, prendine una che ti piace o che ti incuriosisce ..... prova una ambrata, o scura, poco carbonara ma sostituendo estratto allo zucchero .....
  19. A me è capitato con Una weizen , pulito tutto , ricaricato è problema è stato risolto. Attento al blow of nel posizionarlo il più vicino al bordo superiore del fermentatore, la co2 deve sciare facilmente .....
  20. inizialmente raccoglievo solo da 50, e poche da 66, poi i bar amici traboccavano di 33 e da allora prevalentemente uso 33, tranne qualche 66 per cene o spuntini. Non ho particolari problemi con 66 o 75 (o + ) ma nell'arco di un pasto perché limitarsi ad una sola qualità di birra ?.....
  21. ci sono teorie diverse: dall'1% allo 0,5%, variando il tempo di ammollo, da mezzora a un paio d'ore. Io non l'ho mai fatto, ma pare che in dosi inferiori per piu tempo si possa anche non risciaquare (rasenta la dose di cloro diluita negli acquedotti come prodotto anti-alghe. Io risciacquo con acqua calda, e poi all'imbottigliamento bisolfito.
  22. E' un detergente a base di carbonato di sodio, per uso enologico sanitizzante, soprattutto per vetro e acciaio, in dosi di circa 10 gr/ltr. Si usa anche per pavimenti e superfici piastrellate vetrificate. L'ho usato tempo fa per toglier le etichette (molto efficace anche con etichette "rognose"), soprattutto in bottiglie di recupero. Piu economico dell'oxy ma molto meno della candeggina.
  23. vero, anch'io inizialmente sostituivo lo zucchero con il malto, ma poi nei kit successivi , "a mio gusto", nelle birre chiare usavo lo zucchero (destrosio o normale zucchero) nelle ambrate / scure invece estratto di malto, in quelle alcooliche (poche) una miscela di entrambi!
  24. #beviamoilfondofinoallultimagoggia se in una birra da kit dopo aver fatto 1/2 travasi, resta un 1/2 cucchiaino di fondo, .... so che cos'è e a mio gusto è quasi un marchio di qualità, perchè l'ho fatta io e so che cosa ho messo. Certo che se lo trovassi in una Moretti o in una Icnusa, beh allora ritornerebbe dal commerciante, ... ma sono secoli che non ne prendo !