Lupulus in fabula

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  1. capisco l'iperbole spiritosa dell'ultima frase ma ti consiglio di studiare bene il tuo sistema, dovresti davvero essere in grado si sapere quando finisci (massicmo con uno scarto di un quarto d'ora!)
  2. Puoi farlo tranquillamente, preventiva però un bel 30/40% in più di grani, avrai un efficienza del 50% se va bene. ricordati comunque di ricircolare il primi litri di mosto che saranno comunque torbidi. facendo due conti hai un limite di 1065 in birre di solo malto: hai massimo 50 L di capacità e devi ottenerne almeno 30 prima della bollitura per ottenerne poi 23 (e comunque un'ora di bollitura è poca secondo me...). con 10kg di malto e 42 litri d'acqua hai una massa di 49 litri (volume impasto) che tolti 10 di assorbimento e 2 di fondo fa 30... 10 kg di malto in 23 di birra al 50% di efficienza fa 1065 circa... a fare batch sparge con quei 10 kg di malto il tuo sistema dovrebbe rendere quasi 1.100!!! quando vorrai fare birre forti fai sparge o aggiungi zucchero. altra idea: party gyle col primo run off ti fai una birra e con lo sparge ne fai un'altra, più leggera.
  3. fai conto di avere un terzo in meno di efficienza, quindi devi inserire un terzo in più di grani (ed ecco che il risparmio se ne va). Quindi ti serve una pentola piuttosto grande per il mash. es: una cotta da 18 litri a 1050 necessita di 4kg. con il no sparge andiamo a 6kg. ma se tu volessi una cotta da 18 litri a 1070. normalmente necessiti di circa 5 kg, col no sparge 8 kg. capitolo acqua: con 3 litri d'acqua per litro hai un totale di 24 litri d'acqua, che però non bastano, devi togliere l'assorbimento dei grani (8 litri). con il mio sistema ho bisogno di 26 litri in bollitura (contando solo 60 min) per averne 18 nel fermentatore, quindi 26+8=34. e il volume dei grani bagnati? contando anche quelli vien fuori che con no sparge ti serve una pentola di 40 litri di capienza... ma la cosa che forse ci imbroglia nella traduzione di no sparge è questa: no sparge non significa che non si faccia il drenaggio delle trebbie. significa solo che non si aggiunge acqua. il procedimento del letto di trebbie che filtra il mosto è sempre lo stesso e serve sempre un collettore (zapap, filtro bazooka..). non parliamo dell'aggiustare il ph con quasi il doppio di acqua.. ha però 2 vantaggi: tempo, è il metodo più veloce. si ottiene un miglior sapore di malto. ottimo metodo per le bitter o le scozzesi leggere, in cui si vuole il massimo dal malto. probabilmente ottimo con i barley wine o le scozzesi più forti... ma per birre sui 1100 ti ci vorrebbe, tra grani e acqua per una bollitura di 2h, una pentola da 60 litri per ottenerne 20!!! e qualcosa come 15 kg di malto al posto di 10..
  4. 48 ore di ritardo è un tempo abissale, devi inoculare subito se vuoi che il lievito prenda il sopravvento su qualsiasi altro (eventuale) batterio. rifletti: lo starter con cosa lo fai? con un simil-mosto. quindi non c'è niente di meglio del mosto vero per far propagare il lievito. era meglio troncare lo starter e pucciare tutto dentro la birra che lasiare la birra alla mercè di altri microbi...
  5. spargi la voce che ti servono bottiglie, dopo un pò te ne arriveranno scatoloni interi! vai nei bar in cui si servono aperitivi fatti con il prosecco (lo spritz), hanno un sacco di bottiglie 0.75 tappo corona da 29 mm
  6. Dai, non si parla del vicino alla tavola del padrone di casa
  7. nessun dubbio sul più difficile, ma non impossibile, questo è il messaggio che volevo portare. nei tuoi tentativi sei riuscito a fare solo malto base o amche altro? come sono andate le tue birre con il tuo malto? scrivici un pò delle tue esperienze!
  8. esatto, è scomodo, aleatorio e sconsigliato. un pò come farsi la birra in casa! mi ricordo i commenti quando ho cominciato (cosa ti metti a fare, butti via i soldi, lascia fare ai professionisti, c'è la xxxxxx in offerta al supermercato). gli stessi che ritrovo da parte di molti homebrewer, cosa un pò assurda secondo me, dato che anche loro hanno superato certi pregiudizi a forza di prove, studio, investimenti e perseveranza. una tantum secondo me vale la pena maltare, è un'enorme soddisfazione. basta provare
  9. per quanto riguarda il prezzo l'orzo vale circa 20 euro al quintale, il malto circa 120. di solito si tratta di orzo polistico (diastatico è un'altra cosa). come detto non lo consiglio come fonte di malto, solo i professionisti sanno farlo con precisione e sempre d'alta qualità. lo consiglio invece a chi ama sperimentare, a chi si autocostruisce parti dell'impianto, a chi coltiva il luppolo ecc... only the brave!!
  10. coltivare l'orzo non è più difficile di coltivare il frumento, per cui qualsiasi agricoltore o consorzio agrario può aiutarti. mio padre non coltiva l'orzo per cui me faccio dare dal consorzio. viceversa coltiva il frumento per cui le mie wit hanno addirittura malto, frumento non maltato e luppolo tutto fatto in casa! il processo è tanto semplice qunto antico: si bagna l'orzo, esso germina, al momento giusto lo si secca. ora, il difficile sta nel riuscire a controllare umidità, temperatura, ventilazione e mescolatura di un insieme di passaggi diversi della durata totale di circa una settimana (circa!). e ripetere il tutto lo è ancora di più. è più difficile che fare la birra, richiede più tempo, attrezzature più costose ed è più soggetto alla stagionalità. per questo è sconsigliato, e lo sconsiglerei anch'io come unica fonte di malto. personalmente mi tolgo la soddisfazione un paio di volte l'anno di fare una birra con il mio orzo e il mio luppolo, la vera birra fatta in casa. bottiglie speciali davvero, irripetibili ed uniche. per approfondire la teoria della maltazione, o maltaggio, ci sono dei libri costosissimi e professionali come: malting and brewing science, 1981, springer. malts and malting, briggs, 1988, springer. o in pibblicazioni più popolari ma dettagliate come: new brewing lager beer, noonan, 1996, brewers pubblications radical brewing, r. mosher, brewers pubblications, principles of brewing science, fix, brewers pubblications. growing your own hops, malts and brewing herbs, peragine, atlantic publishing, 2011. o a livello amatoriale (come il mio) nel web: http://www.hobbybirra.info/view_articoli.asp?ART_ID=37&ME_ID=26 io faccio così, ma impegnandosi, einvestendo, si può fare meglio! io la vivo come un riesumare antiche tradizioni, una digressione profana in un altro mestiere. non mi interessa tanto il poter davverom controllare ogni fase, cerco piuttosto di farlo quando le temperature sono favorevoli (fresco in casa, bel sole fuori). fase uno: l'orzo deve raggiungere circa il 45% di umidità. si alternano cicli di immersione dei chicchi di 8 ore a 8 ore senz'acqua per 2 giorni. minore è la temperatura più tempo ci vuole. anche la dimensione dei chicchi genera variabilità. io li passo al setaccio in modo da perdere i più piccoli e tenere solo misure medio grandi, quindi una pezzatura più uniforme. non posso controllare l'umidità, le macchinette per l'agricoltura dopo il 32% segnano "over", probabilmente ci volgiono strumenti appositi. comunque funziona sempre, l'unica cosa che conta davvero in questa fase è lavare bene i chicchi molte volte prima di cominciare e tenere il tutto a temperature fresche (per qusto non faccio il malto d'estate). quando vedo la puntina bianca sulla punta del chicco fermo i bagni e passo alla germinazione. fase 2: stendo tutto all'interno di un contenitore ad uno spessore di circa 3-5 cm su di un canovaccio e lo ricopro con un altro canovaccio, il tutto nel medesimo ambiente di prima. cerco di mescolare di tanto in tanto e di spruzzare un pò d'acqua se sento i chicchi un pò secchi. qui il trucco è non lasciare che il fondo sia troppo umido, anzi il canovaccio inferiore all'inizio ce lo metto bello asciutto e irrigo invece quello superiore. c'è chi usa vasi di terracotta che assorbono un pò d'umidità per ottenere questo effetto. se il fondo è bagnato è facile che marcisca tutto, per cui spesso cambio il canovaccio inferiore. quando la media dei chicchi ha l'acrospira (non sono le radichette esterne ma è il germoglio che cresce dentro il chicco in direzione opposta) è quasi lunga come il chicco (cioè sta per uscire) si passa alla fare successiva. acrospira corta = malto poco modificato durata 2-4 giorni. fase 3: seccare gentilmente il tutto. io stendo il malto (zero spessore, bello largo) su di una tovaglia in pieno sole per un paio di belle giornate di fine estate o tarda primavera. se piove proprio in quei giorni invece uso una stufetta elettrica da 800 W che genere un calore di circa 40° sulla superficie del malto (ce la metto sopra a pochi centimetri). ho escluso il forno dopo un tentativo, non ci stanno più di 2 kg di malto e deve andare 2 giorni filati (e nel frattempo il resto va a male). comunque temperature di circa 40° e una buona ventilazione funzionano (lasciare aperto il forno per far fuoriuscire l'umidità). se si vuole del crystal invece è bene non seccare e mettere in forno a 67-70° per circa un'ora (un minimash all'interno del chicco!) fase 4: ripassata di mezza giornata in forno via via a temperature più alte per seccare bene il tutto. non superare i 100° per non distruggere gli enzimi. io alzo man mano fino ad 85° in totale 4-5 ore, quando è bello croccante friabile è pronto. di solito mi ci vogliono più infornate per tostarlo tutto (quindi una giornata). passatina al setaccio o su di un passino per togliere le radichette ormai secche. fase 5: lasciare riposare per 2 settimane. capita a volte che il malto faccia fatica a convertirsi, quindi aggiunger un pò di pils è l'unica via per salvare la cotta. da notare che il malto fatto in casa ha più crusca, quindi assorbe più acqua nel mash ma dà dei run-off strepitosi durante lo sparge. la resa è di circa il 75% (4 kg orzo = 3kg malto) per i malti tostati, vari tipi di crystal ecc... vedere le pubblicazioni. io faccio birre monomalto quando uso il mio, mi ricavo colore e gusto dalle decozioni, per cui faccio solo del malto base. la birra ha una grande schiuma e un sapore di spiga. molto buona ma aleatoria, ogni volta diversa. tendo a fare birre bionde, nè leggere nè forti, magari un pò amare, insomma trovare una mezza via che non risulti mai troppo sbilanciata. come già detto, il malto ed il luppolo fatti in casa hanno una grande variabilità di stagione in stagione.
  11. orzo con poche proteine. chiedi al cobi. il malto si è fatto per migliaia d'anni senza i forni di oggi, non mollare. in piccole quantità non è difficile, almeno fare del buon malto di base. la difficoltà è questa: puoi conservare l'orzo e maltarlo, di volta in volta o tutto insieme, ma devi scegliere il momento giusto. servirebbero meno di 20° per una buona germinazione senza problemi e un bel sole estivo per seccare tutto. se hai quantità piccole puoi maltare in periodo diciamo non estivo ed arrangiarti con un forno o una stufetta puntata contro. se hai grandi quantità ti conviene il bel sole di inizio o fine estate ma le temperature più alte del normale ti daranno un più alto rischio di odore da marcio del malto in fase di germinazione.. dopo molti tentativi il mio consiglio è questo: aspetta di avere una temperatura non troppo alta in casa e sfruttala per la germinazione, senza affogare l'orzo con acqua. sfrutta poi il sole per seccare tutto bene. ripassatina in forno un pomeriggio per conferire un pò di gusto se si vuole, sempre a meno di 100°. ci volgiono un pò di prove! comincia con un kg tanto per capire quando bloccare la germinazione e come seccare.
  12. lo zucchero candito che si trova nei negozi per HB è identico allo zucchero bianco classico. anche farne del caramello non può restituire i sapori che vengono tolti dal raffinamento. pensa che dallo scarto del raffinamento, storicamente, si fa il rum!
  13. sono per il classico procedimento - grano duro, orzo maltato e avena. niente gelatizzazione, conduco prima un mash con i cereali non maltati e un pò di malto e poi, dopo brevi rest a 35, 45, 52, 66 e bollitura, miscelo tutto con il resto del malto e acqua (preriscaldati un pò) e vado in saccarificazione. mash out e sparge. - se è una blanche un belgian wit.
  14. se devi mettere zucchero metti qualcosa di non raffinato. l'unica cosa che trovi nei supermercati o negozi per HB è il demerara, la varietà più leggera. cerca nei supermarket asiatici o africani!