Bubu

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  1. Composizione chimica e valori nutrizionali della birra La birra è composta da acqua, anidride carbonica, zuccheri, destrine, albuminoidi, sostanze provenienti dal luppolo, glicerina e acido succinico. Oltre al notevole contenuto vitaminico, il rapporto calcio-fosforo è quasi ottimale, mentre è bassissima la quantità di sodio presente.Ecco qui di seguito in dettaglio la composizione chimica della birra chiara, in una campionatura di 100 gr di prodotto: Elementi Quantità Proteine 0,2 g Lipidi 0 g Grassi solidi 3,5 g Alcol 2,8 g Energia Kcal 34 Sodio 10 mg Potassio 35 mg Ferro 0 mg Calcio 1 mg Fosforo 28 mg Tiamina 0 mg Riboflamina 0,03 mg Nizona 0, 90 mg Vitamina A ret. eq. 0 mg Vitamina C 1 mg Fonte: assobirra.it Avendo origine dai cereali, dall’orzo e dall’acqua, la birra è stata definita fin dall’antichità 'il pane liquido, la bevanda alimento', e non si tratta soltanto di qualcosa connesso al gusto o al gradimento. In realtà i contenuti nei vari elementi che generano la birra svolgono azione utile e benefica per la integrità e la funzionalità delle cellule dell’organismo umano, quando la si assume con parsimonia, oculatezza e moderazione. Anzi, a differenza di altre bevande nelle quali predomina la nota alcolica, la birra è caratterizzata sia dal giusto equilibrio fra l’etanolo e gli altri nutrienti, sia dal livello alcolico più basso. Un litro di vino, a puro titolo di esempio, per contenuto alcolico, è equiparabile a due litri e mezzo di birra. Quanto detto in tema di calorie rimane valido anche in riferimento ad altre bevande non necessariamente alcoliche: Bevanda Kcal/100 g Birra chiara 35 Aranciata 38 Succo di frutta alla pera 56 Vino bianco da pasto 70 Vino rosso da pasto 75 Aperitivi a base di vino 186 Fonte: atavolaconlabirra.it Non possiamo non ribadire che la birra è una bevanda naturale e salutare, che non contiene grassi, apporta vitamine, minerali ed altre sostanze con proprietà funzionali, per cui il suo consumo può essere inserito in qualsiasi dieta equilibrata. In particolare, un consumo moderato di alcol etilico da parte di persone sane e adulte, che non assumano farmaci con i quali l’alcol stesso possa interferire, abbassa il rischio di attacchi cardiaci rispetto ai grandi bevitori o agli astemi, rispetto ai quali peraltro è sempre minore il rischio che corrono i bevitori moderati verso l'incidenza di cardiopatia ischemica (angina pectoris e infarto), ipertensione arteriosa, problemi vascolari cerebrali e diabete mellito. E contro le sopra menzionate malattie cardiovascolari svolge un’efficace azione anche la Vitamina B6 contenuta nella birra. L’uso moderato dell’alcol inoltre favorisce l’aumento del colesterolo 'buono', l’HDL, e nel contempo la riduzione di quello 'cattivo', l’LDL; mentre nelle donne produce un aumento dei livelli degli estrogeni, ritardando la menopausa. Né minore importanza hanno i folati: l’acido folico, una vitamina idrosolubile appartenente al complesso B, essenziale per l’organismo. Essa partecipa infatti al metabolismo degli acidi ribonucleico, ARN, e desossiribonucleico, DNA, specialmente per la sintesi delle proteine, la formazione del sangue, la trasmissione delle caratteristiche ereditarie; i folati sono altresì essenziali per il mantenimento della vita cellulare, per la crescita e la formazione di nuovi tessuti e la loro carenza dà luogo a malanni, il più frequente dei quali è l’anemia. La quantità di acido folico che si consiglia di assumere, pur variando nelle diete da paese a paese, è di 180/200 µg giornalieri, di cui un consumo moderato di birra fornisce il 10/15%. Lo stesso consumo arricchisce la dieta anche di polifenoli, antiossidanti naturali che partecipano alla protezione contro le malattie cardiovascolari e alla riduzione dei fenomeni ossidanti, responsabili dell’invecchiamento dell’organismo. Le fibre solubili aiutano le funzioni dello stomaco e dell’intestino, combattono la stitichezza, riducono l’incidenza del cancro al colon, abbassano la colesterolemia; l’uso della birra dunque può completare l’apporto di fibra di altri alimenti come i cereali, che di fibre solubili sono molto ricchi. Ed eccoci alle maltodestrine, presenti in percentuale del 2,6-3,5% del peso della birra; le bevande che, come la birra, ne contengono hanno un basso indice di glicemia, poiché si metabolizzano lentamente liberando unità di glucosio che passano progressivamente ne\l sangue, producendo un picco di concentrazione di glucosio meno elevato e più esteso. Tale proprietà delle maltodestrine ha suggerito la proposta di considerare come bevande per gli sportivi sia le birre normali, sia quelle analcoliche, sia i diversi estratti di malto. Potassio, magnesio, poco sodio accelerano il processo diuretico facilitando dunque il lavoro dei reni e combattono la formazione dei calcoli; il basso contenuto di sodio inoltre rende la bevanda adatta alle diete iposodiche ed infine il rapporto fra potassio e sodio nella birra è di 15.7, simile a quello dell’acqua potabile. Il silicio biodisponibile, contenuto all’incirca nella misura di 36 mg/ nella birra, è un elemento essenziale perché partecipa ai processi di calcificazione e probabilmente alla formazione di tessuti connettivi. Il luppolo in sé e per sé con i suoi componenti, alcuni dei quali abbiamo già citati, previene l’ossidazione cellulare e il rilascio di calcio dalle ossa; è amaro, sedativo, digestivo, induttore del sonno, batteriostatico, lassativo, depurativo; agisce contro la ipereccitabilità, depressione, stati di tensione, dispepsie, tosse, tumori. Per quanto riguarda infine l’apporto vitaminico, il consumo di 1/3 di birra apporta un 10% di fosforo e di altre vitamine solubili del gruppo B, importanti per l’equilibrio nervoso, come la riboflavina (B2) che aiuta la digestione, la piroxidina (B6), i già accennati folati ed acidi folici, la tiamina (B1) che interviene sul metabolismo dei glucidi. E dunque?! La birra è una bevanda facile da digerire, grazie al suo sapore amaro poi è rinfrescante e tonica, oltre che nutriente; la sua ricchezza di estratti inoltre la rende un ottimo aperitivo perché stimola le papille gustative e quindi l’appetito. Ovviamente tutto quanto detto non vuol dire affatto che di questa bevanda si possa abusare: sia pure con una soglia più bassa, è, resta e deve essere giustamente considerata bevanda alcolica a tutti gli effetti. Come tale, perché possa avere benefici effetti sul sistema vascolare, sarebbe meglio assumerla soprattutto durante i pasti, nella misura di due o tre bicchieri da 0,25, pari a circa 600 grammi: il doppio del vino, in modo da limitarsi ai 20-30 grammi di etanolo ingerito, come dose giornaliera, cioè senza bere altre bevande alcoliche, al di sotto della soglia massima, consigliata per l’uomo nella misura di grammi 40, per la donna di grammi 30, valore più basso per via del fegato maggiormente esposto a malattie quali la cirrosi epatica. In ogni caso l’abuso può creare dipendenza, danneggiare il fegato, facilitare l’insorgenza di malattie neurologiche e di tumori. Ed ogni forma di abuso di qualsivoglia tipo di bevanda alcolica, oltre ai sopra citati danni, può far togliere punti dalla patente di guida! Ricordiamoci infatti che il limite è di 0,5gr/litro di alcool nel sangue e ricordiamoci pure che per effetto della normativa vigente, dopo la mezzanotte, nei locali ove si servono bevande alcoliche sono disponibili gli etilometri per un controllo 'amichevole', anche per non incorrere in altri controlli molto meno amichevoli o in altro ancora di molto più brutto. L’argomento ad ogni modo ci spinge a sbilanciarci in alcuni consigli validi per tutti ed in tutte le circostanze: a salvaguardia del feto, evitare completamente di bere quando si è in stato di gravidanza; a salvaguardia della salute propria e degli altri, evitare completamente di bere quando si deve guidare; come a dire: chi guida non beve, chi non beve guida; evitare completamente di bere se si deve lavorare con macchinari pericolosi per sé e/o per gli altri; anche durante o vicino ai pasti, bere moderatamente, in modo da smaltire facilmente l’alcool; evitare di bere alcolici quando si stanno assumendo farmaci, anche blandi, a meno che ciò non sia stato autorizzato dal medico; possibilmente, scegliere sempre bevande a basso tenore alcolico; evitare di bere quando si è in soprappeso o a rischio diabete o obesità; evitare il consumo di alcool durante l’infanzia e l’adolescenza; diminuire la quantità di alcool se si è anziani.
  2. scusa ma se la Og era 1100 e adesso sei a 1030 hai già avuto una buona attenuazione....: 1100-1030=70:7,45=9,3° circa. Empiricamente dovrebbe scende ad 1/4 quindi diciamo che l'ideale sarebbe 1025. Aspetta un pò, vedrai che scende ancora.
  3. il 6 luglio ho preparato la Porter con il Kit Brewmaker, a fine agosto la aprirò per festeggiare la fine dell'estate con gli amici. E' la birra che ho riprodotto di più, come da esperienze passate la birra sarà sicuramente già bevibile ma dai sei mesi in poi e tutta un'altra cosa.......
  4. ma dove abitate per aver bisogno nel mese digiugno della fascia termica???? :o
  5. bisognerebbe capire quanto era la densità iniziale. In ogni caso aggiungere del lievito non creerà alcun problema. Anche io ho avuto lo stesso problema...la fermentazione è un pò più lunga quando si tratta di birre ad alta gradazione alcoolica. Non temere di dovere attendere anche 20-30 giorni prima di imbottigliare.Anche l'intorbidamento dovrebbe attenuarsi.
  6. prima di imbottigliare hai messo lo zucchero? in ogni caso devi aspettare almeno 30gg prima di poterla bere
  7. Ho prelevato del mosto dal rubinetto e del mosto con un mestolo sanitizzato dalla parte superiore del fermentatore, ho misurato la densità dei due campioni ed ho trovato valori equivalenti. Risposta: non c'è differenza di densità tra la parte inferiore e quella superiore del mosto.
  8. Bubu

    Densita' E Gravita'

    Ho in fermentazione una american goblin alla terza settimana in attesa dell'attenuazione della densità, casualmente ho notato guardando il fermentatore in trasparenza che la birra al suo interno ha 3 diverse sfumature di colore, mi spiego meglio: la meta' superiore e' piu' chiara/trasparente della meta' inferiore e la terza sfumatura nella parte piu' in basso e' rappresentata dalla presenza dei sedimenti del lievito. Il dubbio e' questo: ma a causa della gravita' non succede che la parte piu' in basso del mosto e' piu' densa della parte in piu' in alto? Di coseguenza quando misuriamo la densita' non potrebbe accadere che abbiamo dei valori un po' falsati?
  9. il primihg va sempre fatto, la quantita di zucchero varia in base al tipo di birra ma va aggiunto........ dai una occhiata qui: http://biere.jg-laurent.com/aide/carbonation.php
  10. A prescindere dalla marca, utilizza kit con 3kg di estratto (2 latte) hanno una resa migliore.....
  11. puoi aggiungere quanto zucchero vuoi, non faresti altro che dare cibo ai lieviti che lo trasformeebbero in alcool, almeno in teoria. Nel caso specifico avresti una birra più secca la cui ricetta prevede un tasso di alcool di circa 5°. In definitiva non sarebbe una Nut Brown Ale .
  12. puoi aggiungerlo ancora sciogliendolo in poca acqua calda.......non hai alternative.
  13. verrà una triple con un grado alcoolico minore......ma non sarà una triple... fai al più presto come ti ha consigliato presidente...
  14. la gold la abdij sono birre con un grado alcoolico più alto, 8° circa per cui 1.7 kg di estratto sciolti in 9 litri di acqua ti daranno quel grado alcooico. Sono "ricette" diverse.....
  15. tu la conservi...e noi ce la beviamo!